Carinaro, feudo Conteso.
Valore e tradizioni del nostro territorio, un percorso tra storia e contemporaneità.
Fu fondata nel XII secolo dai normanni, in un sito sicuramente frequentato in epoca antica dai romani. Inserita nella contea di Aversa, per lungo tempo ne seguì le vicende storiche; nel 1633 entrò a far parte dei possedimenti dell’illustre famiglia Mormile, che la tenne fino al 1806, anno in cui Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, emanò la legge sull’abolizione dei diritti feudali. Aggregata alla vicina Aversa nel 1929, riottenne l’autonomia amministrativa nel 1948. L’origine del toponimo non è molto chiara: dal punto di vista formale sembra trattarsi di un riflesso del latino CARINARUS, ‘che tinge di color noce’, oppure di un derivato di un personale CARINUS ma le forme storiche non avvalorano tali ipotesi. Tra le testimonianze del passato figurano il palazzo ducale, ricavato da un’ex fortezza e caratterizzato da un ampio cortile interno di forma rettangolare, e la chiesa di Sant’Eufemia, già esistente nel 1152 ma notevolmente modificata nel Novecento –in canonica e nella sagrestia sono custoditi rispettivamente una tela raffigurante Sant’Eufemia e un busto in legno del Seicento rappresentante sua madre Santa Teodora–. In località Casignano, inoltre, si possono osservare i resti di un massiccio palazzo nobiliare a pianta rettangolare.