La Chiesa, probabilmente costruita nel 1152, fu eretta in parrocchia nel 1500. Il Parroco del tempo fu don Pirro Antonio Pacifico, aversano (1132-1554), a cui successe don Filippo de Fulgore, anch’egli aversano.
Pare che originariamente nel portale della chiesa vi fosse scritto “...villa Quarginario...” ed il termine villa in epoca romana significava “casa padronale” e quindi la chiesa faceva parte della casa, intesa come privata; è da tener presente che al di sotto della chiesa vi sono due grotte: una prima,ossaio, cioè il luogo della chiesa dove venivano seppelliti i defunti prima dell’editto di Saint- Cloud;l’altra, venuta alla luce durante gli anni della ristrutturazione e richiusa nell’ultimo decennio è molto più profonda della prima ed è composta da stanze, porte basse, cunicoli, cioè da una classica struttura dell’era Cristiana, una catacomba. Queste sono testimonianze che dimostrano che già in quel periodo vi era il culto della Santa. L’attuale chiesa è del periodo tridentino, cioè del 1500.
Nel 1560 fu visitata dal Vescovo di Aversa di quel periodo ed il primo libro dei battezzati risale al 14 ottobre 1661. Con l’unità d’Italia nel 1861, il villaggio divenne Comune e nel ventennio fascistafu aggregato ad Aversa, di poi, dopo la seconda guerra mondiale ridiventò indipendente e fece parte dei comuni della provincia di Caserta.
La sistemazione attuale della chiesa risale alla seconda metà del Novecento: ingrandita con due navate laterali ha assunto la forma di una piccola basilica caratterizzata da un passaggio laterale anulare. L’interno è rivestito di marmi policromi. Nella Santa Visita di mons. Fabio Colonna,Vescovo di Aversa (1505-1554) è scritto: “ Praefatus Illmus et Reumus Dominus Episcopus Continuando Dictam Visitationem Contulit se ed Parochialem Ecclesiam S. Eufemiae de villa Carginari Aversana e Diocesi Spectantem et Pertinentum ad Meram collationem praedicti episcopietc”.
Poiché di altre parrocchie è scritto “ ad collationem ordinariom “, si deduce che la parrocchia di Carinaro doveva essere forse di diritto patronato. Il parroco del tempo (1132-1554) era un ‘Pirro Antonio Pacifico’ aversano a cui successe don Filippo de Fulgore, anch’egli aversano. Nel 1560 mons. Balduino de Balduinis, trovò l’altare maggiore non completato con una icona non fatta bene, per cui ordinò che se ne facesse una nuova; ai lati dell’altare maggiore vi era un’immagine di Sant’Antonio con il nome del Barone del luogo. Altre figure murali erano quelle di San Tommaso, della SS. Vergine tra San Girolamo e San Leonardo e del Crocifisso tra la Vergine e San Giovanni. Nella sagrestia è conservato un bel busto ligneo seicentesco di Santa Teodora, madre di Sant’Eufemia, mentre nel presbiterio sono collocate le statue lignee di Sant’Eufemia, San Giuseppe col Bambino e Sant’Anna con la Madonna. La Chiesa Parrocchiale S. Eufemia è un vero è proprio capolavoro di arte moderna ed è caratterizzata da un bellissimo rivestimento marmoreo. È costituita da tre navate e da un campanile dove dall'alto sovrana padroneggia la sagoma della santa alta 5 metri, circondata dai quattro vegliardi dell'apocalisse. La Chiesa è stata sottoposta a diversi lavori di restauro e di abbellimento. Il primo durante il giubileo dell'anno 2000. Per l'occasione sono state costruite le nuove sedi dell'azione cattolica, il nuovo sagrato ed il nuovo scalone. La particolarità dei quest'ultimo richiama la forma delle braccia allargate pronte ad abbracciare i "fedeli" e quanti vi faranno visita. L'ultimo lavoro di restauro è avvenuto durante gli anni 2010-2011 con l'insediamento del nuovo parroco. In questo periodo la Chiesa è stata adornata di nuove panche e di nuove sedie; sono stati restaurati la sagrestia e gli uffici parrocchiali, rimodellata la sala per le confessioni e curati tutti gli impianti elettrici.